venerdì 22 agosto 2014

Ma che ne sai

Accusami di ciò che vuoi.
Ma non di non essere consapevole di me.
Io lo so come sono. Mi conosco da tempo. E ho passato con me più tempo di quanto nessuno abbia mai fatto.
Non cercare di scoprirmi, perchè io sono come la luna: non c'è niente da vedere.
Sassi e polvere, null'altro.
Non brillo di luce propria.
Ma prendo la luce degli altri e la trasformo in qualcosa di bellissimo.
E' questo che faccio.
Ascolto le disperazioni, i dubbi, le domande, le metto sotto una luce a caso e le proietto in cielo come fossero uno spettacolo.
A volte disegno qualche stella tutt'attorno, per abbellimento.
Non risolvo niente. Non servo a niente. Non trovo soluzioni.
Semplicemente riesco a mettere in condizione chi mi sta vicino di vedersi sotto un'altra luce, più tenue, più sfumata, più fredda e meno impietosa di quella del sole.
Chiunque sia passato tra le mie mani ne è uscito con la convinzione di essere una persona speciale.
E' questo il mio talento: far sentire gli altri importanti.
A me piace che le persone si sentano importanti e migliori di ciò che sono in realtà. O che pensano di essere.
Sbaglia chi pensa che io sia protagonista.
Io sono solo un palcoscenico.
L'errore è grossolano e ci vuole un'intelligenza sottile per capire la differenza.
Porgo la parte debole di me per consentire agli altri di sperimentare la loro forza. Come si fa con i cuccioli: ti lasci mordere e poi urli, per fargli capire che a quel punto hanno vinto e non devono stringere ulteriormente.
E' il modo più sicuro per evitare che ti stacchino una mano da grandi.
E io faccio così: mi faccio ferire lievemente per soddisfare la cattiveria altrui in modo che non diventi più violenta.
Sognatrice. Anche no.
Non sogno perchè mi hanno insegnato che non è un mio diritto. Sperare, desiderare, ambire, sono cose che a me non spettano.
Ma nelle favole ci credo. E sono fermamente convinta che nei funghi vivano i folletti.
E non m'importa proprio nulla se mi chiamano pazza, io ho deciso che ci voglio credere e ci credo, anche se non è vero. Mi consola. 
Non ho logica, non ho verso, non ho un senso. Ma mi capisco benissimo.
E qualsiasi cosa io faccia o dica, credimi, non è mai a caso.
Ho sempre un ottimo motivo per agire o parlare in questo o quell'altro modo e non è per niente importante che tu lo capisca.
Io porto dentro le convinzioni di un popolo e i miei, le loro convinzioni, se le dipingono in faccia, col moko.
Io no. Ma questo non m'impedisce di esibirle in altro modo senza vergogna alcuna.
E non devo spiegarlo a nessuno. Tu sappi solo che anche quando sembra che stia facendo una cosa assurda, la sto facendo perchè ho un motivo. Se lo vuoi sapere te lo spiego. Se non vuoi starmi a sentire, però, non dirmi che sbaglio.
Chiedimi. E io dò.
Difficilmente ho detto no nella vita. E' una parola che non mi si addice.
Non mi piace parlare di sesso.
Non sopporto quei monologhi sensuali che dovrebbero scatenare chissà quali reazioni nella gente.
Non ho letto nessuna delle sfumature.
Eppure son sicura che mi piacerebbe da morire ogni singola cosa descritta nella trilogia.
Ma non ha senso che io passi del tempo a raccontarti come ti leccherei un orecchio. ( dove per orecchio, naturalmente, non s'intende orecchio ) Se c'ho voglia te lo faccio.
Altrimenti sarebbe come dirti che so fare benissimo le torte e poi mandarti in pasticceria a comprarne una.
Però mi piace il sesso parlato. E certe volte, vi assicuro, trovo più sesso in un "passami il sale" che in un discorso intenzionato a mettere in atto il kamasutra.
Non ci credi?
Il giorno che mi piacerai e ti chiederò di passarmi il sale...poi capisci.
PS: avviso importante per la fidanzata del cameriere del self service dove a volte vado a pranzo. Ecco: "passami il sale" è un esempio, eh, non che sia la frase in codice per invitare qualcuno alle 50 sfumature di chessòio...
Lo specifico perchè non vorrei mai che domani come dico "Pass..." questa mi dà un cazzotto sul naso.
Ora, vabbè che non c'ho una bella faccia, però il naso mi serve.
Che potrei respirare con la bocca...ma poi non potrei parlare.
Inoltre se respiro con la bocca rischio di prendermi più spesso l'influenza o la tonsillite e poi muoio. E io, di morire per un piatto di pasta sciapo, sinceramente, non c'ho mica voglia.  

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